Hai appena comprato una deliziosa burrata e ora ti chiedi: “Come la conservo per mantenerla perfetta come appena fatta?” Sei nel posto giusto. La burrata è uno dei formaggi freschi italiani più amati, con quel cuore cremoso che conquista al primo assaggio. Ma proprio per la sua consistenza e freschezza, è anche uno dei formaggi più delicati e soggetti a deterioramento. In questo articolo vedremo in modo dettagliato e pratico come conservare la burrata fresca nel modo giusto, evitando sprechi e, soprattutto, mantenendo intatto tutto il suo sapore.
Cos’è la burrata e perché è così delicata
Origine e composizione
La burrata è un formaggio fresco a pasta filata originario della Puglia, e più precisamente dell’area di Andria. Si presenta come una sacca di mozzarella all’interno della quale si nasconde una crema di panna e straccetti di mozzarella, chiamata “stracciatella”. Questa combinazione di sapori e consistenze rende la burrata un prodotto unico e inimitabile.
A differenza della mozzarella, la burrata è molto più ricca di panna e umidità. Questo la rende incredibilmente gustosa, ma anche molto più deperibile. Essendo priva di conservanti e prodotta con ingredienti freschi, la sua durata è estremamente limitata. Inoltre, il suo alto contenuto di acqua e grassi crea un ambiente perfetto per la proliferazione batterica se non conservata correttamente.
Perché la burrata ha bisogno di attenzioni particolari
Proprio per la sua struttura interna, la burrata non può essere trattata come un formaggio stagionato o a lunga conservazione. Anche pochi gradi in più o un’esposizione all’aria aperta possono comprometterne la qualità. Per questo motivo, è fondamentale capire dove, come e per quanto tempo conservarla per evitare brutte sorprese quando la si porta in tavola.
Un altro fattore critico è il suo involucro: la “pelle” esterna di mozzarella non è completamente sigillante, quindi ogni sbalzo di temperatura può accelerare il deterioramento del cuore cremoso interno. La burrata va rispettata e coccolata, un po’ come si farebbe con un dolce fatto in casa appena sfornato.
La temperatura ideale per la conservazione della burrata
Frigorifero sì, ma con cautela
La risposta breve è: sì, la burrata va conservata in frigorifero, ma non è così semplice. Il range ideale è tra i 4°C e i 6°C, ovvero la parte meno fredda del frigo (solitamente i ripiani centrali). Evita assolutamente di metterla nello scomparto più freddo, come quello in fondo o nel cassetto delle verdure se è troppo vicino alla parete del frigorifero.
Inoltre, è fondamentale conservarla nella sua confezione originale, che di solito contiene anche un po’ di liquido (il siero). Questo liquido non va eliminato: serve a mantenere la burrata idratata e fresca. Se l’hai già aperta, vedremo tra poco cosa fare nel dettaglio, ma in generale è bene evitare di lasciarla scoperta, anche in frigo.
Cosa evitare: sbalzi termici e cattivi odori
Lo sappiamo: il frigorifero di casa a volte è un campo di battaglia di odori. Cipolle, pesce, salumi… tutto può influenzare il gusto della tua burrata se non ben protetta. Per questo è sempre consigliabile metterla in un contenitore ermetico, soprattutto dopo l’apertura, per evitare che assorba odori indesiderati.
Gli sbalzi termici sono un altro nemico. Tirarla fuori dal frigo, lasciarla sul tavolo per ore e poi rimetterla dentro è il modo più veloce per rovinarla. Se vuoi servirla, tirala fuori circa 15-20 minuti prima per farla arrivare a temperatura ambiente, e gustarla al massimo. Ma non lasciarla esposta troppo a lungo.
Quanto dura la burrata in frigo?
Scadenza indicata vs freschezza reale
Ogni confezione di burrata ha una data di scadenza impressa sopra. Ma attenzione: si tratta di un prodotto freschissimo, quindi la scadenza va interpretata con un certo rigore. In linea generale, la burrata si consuma entro 48-72 ore dalla produzione, e comunque entro pochi giorni dall’acquisto. Anche se tecnicamente è “ancora buona” secondo la data sulla confezione, dopo 2-3 giorni in frigo la qualità si riduce drasticamente.
La freschezza si nota già a occhio: la burrata dev’essere soda, con la parte esterna compatta ma non gommosa, e l’interno cremoso e brillante. Se l’aspetto cambia, o se inizia a perdere liquido in modo eccessivo, è meglio non rischiare.
Segnali che la burrata non è più buona
Non serve essere esperti per capire se una burrata è andata a male. Ecco i segnali a cui prestare attenzione:
Odore pungente o acido: la burrata fresca ha un odore dolce e lattiginoso. Se senti un aroma forte e sgradevole, è da buttare.
Colore alterato: deve essere bianca candida. Se tende al giallastro o presenta macchie, meglio evitare.
Consistenza strana: se è troppo dura fuori o troppo liquida dentro, la freschezza è compromessa.
Sapore anomalo: amaro, acido, troppo fermentato? Non insistere. È un rischio.
Ricorda sempre: con i prodotti freschi, meglio prevenire che curare. Un’intossicazione alimentare non vale mai la pena.
Come conservare la burrata aperta
Tecniche corrette per il riutilizzo
Se hai aperto la burrata e ne è avanzata un po’, ci sono modi per conservarla senza rovinarla. Innanzitutto, non buttare via il liquido della confezione originale: ti servirà per tenerla immersa e mantenerla umida.
Mettila in un contenitore ermetico e coprila con il siero (se non ne hai abbastanza, puoi usare latte intero fresco come alternativa). Conserva tutto in frigo e consumala entro 24 ore al massimo. Più passa il tempo, più la burrata perde la sua cremosità interna e diventa gommosa.
Puoi anche utilizzarla in ricette il giorno dopo: magari non è più perfetta per essere mangiata da sola, ma è ancora ottima per una pasta cremosa, una pizza gourmet o un’insalata mista.
Errori comuni da evitare
Ecco gli errori più frequenti quando si conserva la burrata già aperta:
Lasciarla all’aria nel frigo: asciuga e assorbe odori.
Scolarla dal siero: perde umidità e diventa dura.
Consumare dopo troppo tempo: il gusto cambia, e non in meglio.
Congelarla subito dopo averla aperta: peggiora ancora di più la consistenza.
Meglio usarla il prima possibile e, se proprio non puoi, segui bene le istruzioni che vedremo nel prossimo paragrafo per il congelamento.
È possibile congelare la burrata?
Pro e contro del congelamento
Congelare la burrata? È una domanda che in molti si fanno, soprattutto quando si ha paura di sprecarla. La verità è che si può fare, ma bisogna sapere cosa aspettarsi. Il gusto cambia, e soprattutto la consistenza ne risente molto.
Il cuore cremoso tende a separarsi, e l’esterno diventa più gommoso. Quindi, sì, puoi congelarla, ma solo se prevedi di usarla in ricette cotte: su una pizza, in un sugo, in uno sformato. Non è l’ideale per essere consumata fresca o da sola.
Come congelarla correttamente
Se decidi di congelare la burrata, ecco come fare passo passo:
Scolala dal liquido e asciugala leggermente.
Avvolgila in pellicola trasparente o mettila in un sacchetto per alimenti con chiusura ermetica.
Inseriscila in un contenitore rigido per evitare schiacciamenti.
Etichetta con la data: la burrata congelata può durare fino a 1 mese.
Per scongelarla, lasciala in frigo per 12 ore, non a temperatura ambiente.

